martedì 24 aprile 2012

Boom

Il temporale non te lo aspetti.
Cioè: a volte te lo aspetti per talmente tanto tempo che poi quando arriva stai già pensando ad altro e come un'imbecille, al primo tuono rovesci il caffè.
Poi invece ci sono i giorni in cui c'è proprio la luce da temporale. Quella luce che passerei ore a studiarla per cercare di associarla a qualcosa, ma non dura mai abbastanza da farsi inquadrare per bene. È la luce che si capisce che tra poco piove. Ma tanto. E forte.
La luce da temporale comincia quando le nubi sono già molte. E grosse. E prima o poi una va a finire davanti al sole. E da lì in avanti sarà un continuo di luce e ombra, luce e ombra. Con la luce sempre più filosa che si fa spazio tra i cumuli, e l'ombra ogni volta un po' più scura.
A volte, se attorno è sereno di nubi e palazzi, lo vedi che si avvicina. Lo vedi nascere e crescere in fretta, impaziente di scrollarsi di dosso il peso di tutta quell'acqua che per qualche motivo si porta appresso.
Ancora più bello poi è quando ti accorgi dell'arrivo di un temporale perché lo senti respirare. Sì, il temporale è vivo e in quanto vivo, respira. Inspira quando cresce e si gonfia. Poi butta fuori assieme tutto vento, foglie, pioggia, grandine.
Ormai è lì. Non si può più far finta di no. Lo conferma ora lo squarcio del lampo e il fragore del primo tuono. Troppo vicini tra loro per lasciarti il dubbio di avere ancora tempo.
Poi, dopo tanto annuncio non ti delude: alla fine maestoso il temporale arriva.
Ed è proprio allora che ti rivolgi cortesemente a colui che da lassù tutto governa e gli domandi perché proprio questa mattina ti sei scordata a casa l'ombrello.

martedì 17 aprile 2012

On demand

Ecco! Piove di nuovo.
Beh, dai. Almeno oggi non fa tanto freddo.
Ah, guarda. Molto meglio il freddo per me: la pioggia è così scomoda!
No, ma che dici? E poi le cose pesanti le ho messe via ormai.
Ma vestiti a strati!
Ma comprati un ombrello!








Allora guardi, oggi mi fa un bel sole pieno di mattina presto. Sa cosa intendo: una bella luce rosata così ci si sveglia di buon umore e quando suona la sveglia si soffre un po' di meno. Anzi, sa cosa le dico? Ma perché non la anticipiamo un po' questa benedetta alba? Non tanto, eh? una ventina di minuti, quel che basta a vederci bene in bagno davanti allo specchio. Ecco benissimo. Poi mi continua così fin verso le 8:30, fino all'ufficio insomma.
Poi veda lei come preferisce. Anzi, no! No, mi faccia piovigginare un po'. Mi faccia piovigginare fin verso l'ora di pranzo con un po' di quel bel grigio: quello triste triste che usate d'autunno. Sa, così non mi pesa stare lì bloccato alla scrivania.
Poi verso le due mi fa uscire di nuovo il sole. Me lo fa bello caldo, che mi asciughi per bene tutte le pozzanghere. Sa, le scarpe nuove, sarebbe un peccato, non le pare?
Dunque, io poi esco dall'ufficio alle 16:30. Lì magari mi toglie un po' di caldo, ma il sole me lo lascia, eh. Mi lascia bello alto il sole per un'oretta, ché me ne torno a casa a piedi e faccio un po' di movimento: sa, mia moglie insiste sempre perché vada in palestra, ma io mica ce l'ho tutta questa voglia. Anzi, guardi, facciamo così: lei mi tiene su il sole fin verso le 19, meglio 19:15. Io me ne torno a casa, prendo le scarpe da ginnastica e mi faccio una corsetta così accontentiamo pure la moglie. Bell'idea, no? Mi raccomando però, niente afa, eh? Mi fa un bel freschetto e poi ecco, magari un filo d'aria, ma veda lei che se ne intende di sicuro più di me!
E poi bom, io rientro a casa, quindi da lì faccia pure lei come preferisce: finisca come le è più comodo e non si preoccupi!

Bene, allora la ringrazio ancora eh. La saluto tanto!
 ... Ma... Pronto??
... Pronto? ...
Ma tu guarda che insolenza! Ma pensa un po', cara, hanno riattaccato!
È incredibile quanto siano diventati indisponenti questi del servizio meteo!

venerdì 6 aprile 2012

Cielo pasquale

Le previsioni del tempo tendono a diventare sempre più precise col passare tempo. 
(Da cui proprio per questo prendono il nome.)

Eccoci finalmente, come promesso, a parlare di 'ste benedette previsioni per Pasqua.
I modelli e l'aperitivo forse un po' fuori orario mostrano quanto segue.

La giornata trascorrerà all'insegna della variabilità spazio temporale per i capricorno: un momento sei morto e sepolto in una grotta, il momento dopo te ne vai in giro a far prendere un colpo agli amici più cari.

Nubi alte in transito durante la mattinata per le vezzose leoncine; residue velature in tulle nel pomeriggio per la terza decade: sarete delle spose bellissime, oppure dei più che gradevoli cadaveri.

Solito cielo sereno per la vergine e tanta, tanta noia.

Pressione in deciso aumento per i nati bilancia: imparate una volta per tutte a non farvi mettere i piedi in testa!

Cancro e scorpione: segni d'acqua. Si troveranno bene.

Tasso di umidità in drastico calo invece per gli acquario: si consiglia un intervento ricostruttivo con abbondante silicone.

Non sono da escludersi rovesci improvvisi nelle ore più calde per gemelli, pesci e per i pesci gemelli (vale la data di acquisto).
(E comunque, bambini, non è vero che da lì si arriva felici al mare: i poveri corpi esanimi in transito saranno straziati e di loro non resterà neppure il ricordo. Ma prendetevela con i vostri genitori che hanno voluto imboccare la Torino-Savona.)

Residui rovesci notturni potrebbero verificarsi per i sagittario a causa del protrarsi di uno stato di eccessiva ebbrezza e/o recente abbandono del pannolone.

Si sconsiglia il mare per i nati tra marzo e aprile. Ritrovata una testa di ariete sulla spiaggia. Salute: così così. (autocit.)

Toro: il tempo (l'altro) vi ha senza dubbio resi molto duri. Tuttavia non dovete crucciarvi, gli amici saranno sempre lì ad accogliervi: al limite sarete un ottimo trito per gli hamburger di Pasquetta.

Pioggia per i segni d'acqua, vento per i segni d'aria, estrema cautela alle grigliate per i segni di fuoco. Segni di terra: calma piatta, ma attenti alle scosse.

Ma è anche abbastanza scontato che Dio non sopporti la Pasqua. Dopo 33 anni di estenuante mantenimento pensava di essersi liberato di quell'ingrato di un hippie e questo che fa? Si presenta alla sua destra morto da tre giorni e per giunta preceduto da quel terribile odore di ἰχθύς.

E poi Lui voleva l'uovo, non la dannata colomba.

lunedì 2 aprile 2012

Ma a Pasqua

(Lunedì 26 Marzo, al bar)
Ma a Pasqua che tempo fa?
A Pasqua mancano due settimane!
Devo organizzarmi.
Ma è impossibile dirlo ora, è troppo presto!
Ti chiamo nel pomeriggio?
Va bene.

 



Ormai lo so.
Si comincia grossomodo intorno alla prima decade di marzo. Da lì in avanti chiunque mi si avvicini sorridente chiedendomi se "ci sono novità per Pasqua" non lo sta facendo per invitarmi ad un pranzo con gli amici.
Chi mi conosce e sa dove lavoro, in questo periodo comincia compulsivamente a cercarmi. A corteggiarmi. Ad interrogarmi.
Che tempo farà? Sarà caldo? Tirerà vento? E l'umidità? Uscirà il 73? (Questo non me lo chiedono, ma l'attendibilità della mia risposta alle domande precedenti sarebbe comunque paragonabile a questa)
Vogliono l'anteprima, e guai a fingersi sorpresi! A quanto pare un mese (meglio sei settimane per stare tranquilli) è l'anticipo minimo indispensabile per sapere se il dilemma pasquale quest'anno sarà decidere come vestirsi per il picnic (sole) o come abbinare in salotto tendine e centrotavola (pioggia e/o entomofobia, anch'essa dipendente dal meteo in base ad un complicato algoritmo che collega formiche, umidità, panini con la maionese).

Forse a voi sembra sensato pensare che con l'avvicinarsi del giorno della resurrezione la magia nell'aria debba essere sufficiente a creare quel piccolo varco temporale sufficiente al meteorologo per dare una breve sbirciatina un po' più in là. Bene, benissimo, sbagliate.
Non so se sia perché in sala meteo i rosari normalmente non si sprecano (se non quando cade la rete e non si riescono a spedire i bollettini), ma l'aiuto divino alla previsione del tempo allo stato attuale non è statisticamente rilevante.

Ancora. Il fatto che in un istante qualunque dell'anno nessuno si azzardi a spingersi oltre il terzo, massimo quarto giorno di previsione dello stato dell'atmosfera, per voi  non ha nessun peso quando si avvicina la Pasqua.
La Pasqua infatti (e per estensione Pasquetta) non è un giorno come gli altri. È il giorno in cui Nostro Signore, dando finalmente fondo a tutti i suoi poteri, sconfigge la morte abbandonando il sepolcro la mattina della Domenica un attimo prima dell'arrivo dei Testimoni di Geova.
In questo giorno speciale sarebbe dunque normale aspettarsi da quei lazzaroni (tanto per restare in tema) dei modelli un piccolo sforzo in più per mostrare la luce (o, più spesso, l'ombra) al povero piccolo albergatore frustrato. Ma niente, quegli ingrati tirano dritto e fanno orecchie da mercante.

Perdonate lo sfogo.
Con questo vi saluto e, fatevene tutti una ragione, non dirò nulla fino a venerdì.


P.S.(1):Tanto a Pasqua piove, sempre*. 
*Questa dichiarazione compare a puro titolo dimostrativo. Ché poi forse fa pure bello per Pasquetta, ma ora è un po' presto per dirlo. No, non richiedetemelo domani mattina.

P.S.(2): Detto ciò, se Dio avesse avallato la tradizione del picnic di Pasquetta non sarebbe risorto in primavera, ma attorno al 20 di Luglio.