venerdì 5 luglio 2013

Futuri laterali (2)

10/07/2013

Grillo e Casaleggio fecero visita a Napolitano. Napolitano fece accomodare Grillo e Casaleggio. Napolitano aprì la botola.

Più tardi lo stesso giorno i 5 Stelle, finalmente liberi, si riunirono a festeggiare nel più lussuoso ristorante romano e per sfregio pretesero di pagare in nero; purtroppo per loro furono colti sul fatto da un elegantissimo Papa Francesco che proprio quel giorno aveva deciso di imparare a fare il cameriere (l'ormai rituale "Buon pranzo" era in poco tempo diventato una specie di droga per lui).
Ad ogni modo, Francesco I non poteva permettere che la passassero liscia. Decise quindi di trascinarli uno ad uno per le orecchie da Napolitano che, ancora ebbro di potere dopo l'esecuzione sommaria dei loro capi, in tutta fretta precipitò pure loro nella succitata botola (Papa compreso).

Calò il buio. L'intero Quirinale, finalmente avvolto dal silenzio e dalla pace della notte dei colli romani, taceva. Napolitano si appisolò senza fatica nella grande poltrona presidenziale, pieno di neonate speranze per sé e per la nazione tutta. La pendola nella grande sala batté l'una, poi le due.

Mancava poco alle tre quando, a pochi centimetri dai piedi inciabattati di un attonito Napolitano, la botola si spalancò di schianto. Napolitano schivò a stento l'infarto.
Davanti a lui, Bergoglio. Il Pontefice si librava a mezz'aria al centro della stanza, sulla sua schiena lo zaino con i razzi di 007 che, con sorprendente preveggenza, aveva barattato a Porta Portese con le due Harley Davidson ricevute in dono pochi giorni prima. 
Napolitano si strinse alla poltrona in attesa del colpo di grazia. Strizzò gli occhi e aspettò. Nulla. Dopo qualche istante i razzi lentamente si spensero e Francesco, lentamente, planò sul bel tappeto ottocentesco che tanto faceva bestemmiare la povera Clio ogni volta che la domestica ne pizzicava i fili con l'aspirapolvere.

Con grande sorpresa del Presidente, il Pontefice sorrideva. Sorrideva amabile e, ritornato come per magia al suo solito pacifico accento da nonno di Belen, proponeva una tregua. E proponeva una tregua perché va bene fare il Papa buono, ma i 5 Stelle stavano pesantemente sul cazzo pure a lui.

Nacque un'amicizia in quella notte di Luglio. Nacque forse qualcosa di più.

Poche ore furono sufficienti per i preparativi e prima dell'alba i due fuggivano insieme su di un'isola semideserta. Trovarono sul posto una piccola comunità di fuoriusciti grillini che, increduli e felici per le ultime gesta della bizzarra coppia, li accolse a braccia aperte.

Vissero tutti felici e contenti per molti anni ancora, grazie ad un conto offshore su cui un devoto funzionario dello IOR aveva deviato buona parte dei proventi dell'8x1000 in cambio di un pacchetto di 5 lezioni di tango argentino impartite dal Papa in persona nella navata principale di Sampietro dopo la chiusura.

Nel frattempo in Italia..